Acne
L'acne è una malattia cutanea infiammatoria, molto frequente, che interessa l'unità pilo-sebacea. Quest'ultima è costituita dalla ghiandola che produce il sebo (il grasso che protegge e lubrifica la pelle) , dal canale che porta il sebo sulla superficie cutanea e dal follicolo pilifero associato alla ghiandola. Quando il canale pilo-sebaceo si ostruisce, riempiendosi di sebo, cellule epiteliali e batteri, si ha il cosiddetto comedone chiuso , o punto bianco, che è la lesione iniziale dell'acne. Attraverso successivi processi infiammatori si hanno le altre lesioni tipiche della malattia, che vanno dal comedone aperto(punto nero), a piccoli rilievi solidi, di colorito rossastro (le papule), a lesioni più profonde, talora dolenti (noduli e cisti) , ad elementi ripieni di pus, (pustole o "brufoli" nel linguaggio comune). La gravità, la profondità, la durata e le riacutizzazioni delle lesioni cutanee condizionano l'insorgenza o meno di cicatrici. Per questo è così importante affrontare l’acne precocemente e con modalità adeguate. L’acne compare nel 50-60% dei casi prevalentemente nell'adolescenza e da molti e' stata erroneamente considerata una "reazione fisiologica legata all'età"; in realtà si può osservare anche nell'adulto come prima manifestazione o come riaccensione di un'acne preesistente (acne tardiva o della donna manager). Nei soggetti acneici la ghiandola sebacea produce sebo in eccesso e i due principali fattori che entrano in gioco sono gli ormoni ,come il testosterone (e tutto il gruppo degli ormoni androgeni), e i fattori genetici.Che l'acne vada curata non c'è dubbio; non guarisce da sola, o se lo fa ci vuole molto tempo, anche anni e ciò comporta fondamentalmente, come conseguenza, la probabile permanenza di cicatrici più o meno profonde, per non parlare di una più o meno marcata difficoltà nei rapporti con gli altri. Per quanto riguarda il problema cicatrici, queste derivano fondamentalmente dalla gravità degli elementi acneici, dalla durata dell'acne e da quanto le lesioni siano state manipolate e torturate dai vari strizzamenti e graffi. L'acne è una malattia e come tale va trattata. Chi ne soffre deve necessariamente avere come interlocutore il dermatologo. Le possibilità terapeutiche per l'acne a disposizione del dermatologo sono moltissime ed estremamente articolate e modulabili sulle singole necessità del paziente. Esistono terapie sia per l'acne lieve che per le forme più impegnative, che si avvalgono di presidi per uso esterno (creme, lozioni, emulsioni, gel) e/o di farmaci da assumere per via orale o di speciali macchinari (terapia fotodinamica). Il medico saprà consigliarvi quelli più adatti al vostro tipo di acne, in modo da ottenere i migliori risultati con pochi o nulli effetti collaterali. E' necessario seguire con costanza e pazienza le cure prescritte. La medicina ha fatto passi da gigante in questa patologia; ciò non significa che esistano farmaci antiacne miracolosi. Ci vuole tempo per ottenere i primi risultati, pertanto è necessario armarsi di costanza, pazienza e determinazione per sconfiggere l'acne. E' fondamentale ai fini di una buona riuscita della cura abolire le cure “fai da te” ed adottare una precisa strategia terapeutica, oltre che seguire alcune elementari, ma importanti, norme igieniche ed abitudini di vita. L'abbronzatura, sia naturale che artificiale, non è il rimedio dell'acne.
Gli UVA non guariscono brufoli, punti neri e cicatrici; tuttalpiù li mimetizzano temporaneamente. Anzi, dopo l'estate, ci può essere una recrudescenza delle lesioni acneiche ed esiste addirittura un tipo di acne ad insorgenza estiva. Tuttavia, il sole non va comunque demonizzato; un'esposizione graduale con creme protettive solari adatte alla pelle acneica diminuisce l'untuosità della pelle e regala un colore salubre, che migliora, se non altro, l'umore.